Trenord – Il Sessismo è Sempre il Sessismo

Udite, udite! Lo spot di oggi tratta un argomento nuovo. Nientepopodimeno che servizi ferroviari! Vediamo insieme l’emozionante fatica pubblicitaria Trenord, società per il trasporto nella regione Lombardia, costituita da Trenitalia e da FNM Spa.

Ce l’avete fatta ad arrivare alla fine? Parliamone.


Sì, capisco che sia stata dura sorbirsi questi quasi sessanta secondi. Per la gran parte della pubblicità, infatti, aleggia la presenza di un gravoso fardello, rappresentato da, come dire…un’esperienza recitativa che può risultare non propriamente facile da digerire. Quantomeno, so che per me non lo è stata. Poi mi direte le vostre impressioni.

A ogni modo, se siete riuscite e riusciti ad arrivare alla fine, sapete che la ragione per cui ho scelto di dedicare qualche parola alla creazione Trenord è tutta racchiusa negli ultimi secondi di questa pubblicità il cui intento sarebbe quello di presentare i nuovi treni acquistati con un investimento di ben 1.6 miliardi di euro. Qualche spicciolo in più per creare uno spot migliore vi faceva schifo investirlo? Ma ehi, va bene. Son mica scelte mie.

Torniamo a noi. L’idea avuta da Trenord di riproporre una rivisitazione della scena de Il Ragazzo di Campagna (sempre con Pozzetto, testimonial dello spot) sarebbe anche apprezzabile, se solo l’azienda non avesse scelto di condirla con una bruttissima svolta di livello umorismo italico-cinepanettonico, manco a dirlo del tutto assente nella scena originale. Saranno anche super tecnologici, ma con ‘sti treni andiamo indietro invece di avanti.

Trenord
Ma sì, dai. Chi vuoi che noti questo momento da porco della porta accanto? Insomma, non ci sono mica le telecamere di una società che ha pensato fosse bene presentarlo addirittura in uno spot? Sarebbe assurdo, no? No? 🤓

Ecco che, a fine pubblicità, possiamo vedere un Pozzetto intento a indugiare sui seni intravedibili dalla scollatura della signora seduta accanto a lui. Comodissimo, beato com’è tra le donne (almeno han fatto la grazia di non far focalizzare il testimonial sulla giovane…), Pozzetto dal treno non vorrebbe più scendere. L’uomo esprime ad alta voce il suo sentimento e in nessun modo cerca di celare lo sguardo inopportuno, che è anzi evidenziato con cura. Il momento in cui è inquadrato, al centro tra le due donne, girato in direzione della scollatura della signora, par la rappresentazione della più classica delle immagini del vecchio viscido, figura tristemente nota a qualsiasi ragazza/donna. Chiaramente, la scrittura dello spot ha previsto che la signora si sentisse lusingata dallo sguardo di uno sconosciuto fisso sui propri seni, dimostrando quanto dura a morire sia la cecità circa il fatto che quegli sguardi lì, proprio come quello di Pozzetto nello spot, siano quotidianamente, per centinaia e centinaia di donne e ragazze (anche giovanissime – e a prescindere dalla presenza o dal tipo di scollatura), fonte di misure di disagio, timore e insicurezza talmente intense e tangibili (per chi le subisce; che a chi le opera non potrebbe importare meno dell’effetto delle proprie azioni) da non essere traducibili in parole in un modo che possa rendervi giustizia.

E quando si è ragazze o giovani donne e si prova a manifestare a parole quanto sia spiacevole, pesante e molesto ricevere quegli sguardi (o quei commenti), puntuale capita la persona di turno che, dopo aver minimizzato, farà notare che “poi quando non lo faranno più ti lamenterai di quello”. Con “quando non lo faranno più” si intende “quando invecchierai e sarai reputata indesiderabile”. La signora dello spot non è più giovanissima. È improbabile che sia, come le più giovani, ancora tormentata da sguardi e parole di uomini di ogni età che pensano che agire così convalidi la propria mascolinità e la propria eterosessualità (quando invece convalida solo maleducazione, mancanza di rispetto, insensibilità, e misoginia). Poi vien la nostalgia delle molestie, no? Naturale, no? Che gioia, che gaudio, che soddisfazione che lo sconosciuto accanto a noi ci osservi senza remore con sguardo sessuale. Vien proprio da sorridere. No? Senza dubbio sì, se lo scenario è parto della mente di un uomo che ha zero consapevolezza (e probabilmente interesse) circa l’esperienza e l’esistenza di ragazze e donne.

Trenord
Oh, che volete? Più di questo non posso fare per fingermi lusingata del fatto che un tizio mi fissi le tette! Mo pagatemi e fatemi scende da qua, per carità, che devo berci sopra per dimenticare.

Diversamente, lo spot avrebbe visto: a) l’assenza dello sguardo molesto del protagonista; b) la signora che guarda schifata il protagonista per poi cambiare immediatamente posto; c) un ceffone al protagonista da parte della signora. Quelli sì che sono scenari realistici e che riflettono l’effetto di simili comportamenti. E invece no, Trenord ha optato per l’irreale, falsa e lesiva narrativa dell’uomo che viola con lo sguardo inquadrato come uno spasso e delle donne felicissime di ricevere suddetto sguardo.

A margine potremmo anche aggiungere che l’uomo più giovane sia l’unico a non dire trivialità allucinanti, mentre la prima donna commenta l’esagerata bellezza del treno, e la più giovane tira fuori la perla (“va come un treno”) che serve a passare la palla del battutone finale a Pozzetto. Avrebbe potuto dirla anche il ragazzo, ma poi si sarebbe rovinata la scenetta dell’anziano beato tra le donne… In ogni caso, questi sono dettagli che posso giustificare adducendoli a un mix tra intento di costruzione umoristica degli scambi e desiderio di enfatizzare l’aspetto gradevole dei nuovi treni (in più i commenti sulla bellezza del treno sono anche nella scena del film), mentre la trovata finale è assolutamente ingiustificabile da qualsiasi punto di vista.

Insomma, quello Trenord è uno spot che si sarebbe potuto tranquillamente salvare, se non fosse stato per gli ultimi, malaugurati, dieci secondi. Peccato aver utilizzato così la presenza di un testimonial famoso e aver scelto di promuovere così il frutto di investimenti a dir poco ingenti.

Se volete comunicare la vostra opinione sullo spot a Trenord, potete farlo cliccando sui link in basso.

Alla prossima e, mi raccomando, occhio agli spot.


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